La cronometro finale decreta il terzo posto dello Squalo dello Stretto in classifica generale, alle spalle di Quintana e della Maglia Rosa Dumoulin.
L’edizione numero 100 del Giro d’Italia si è decisa soltanto all’ultimo giorno. Nella tappa finale, una cronometro individuale di 29.3 km con partenza dall’Autodromo Nazionale di Monza e arrivo nella classica cornice di Piazza Duomo, erano in quattro a contendersi il Trofeo Senza Fine. Tra loro Vincenzo Nibali, secondo alla vigilia, staccato di 39 secondi da Quintana, per nulla specialista contro il tempo. L’avversario da temere a crono, porta infatti il nome di Dumoulin, determinato a riprendersi la maglia rosa. Quarto incomodo, anche se gli atleti racchiusi in un minuto e mezzo sono ben sei, è il francese Pinot, terzo.
Penultimo a partire dalla rampa di lancio lungo il rettilineo di uno dei più famosi circuiti mondiali, Vincenzo Nibali si lancia verso il sogno di un terzo trionfo in rosa. Una buona prova (13esimo tempo a 1’09” dal vincitore Van Emden) non basta tuttavia né per impensierire, come previsto Tom Dumoulin, né per rosicchiare a Quintana i secondi necessari a scavalcarlo in classifica generale.
Nibali chiude così il Giro100 sul terzo gradino del podio:
“Ho dato tutto, fino alla fine. L’biettivo era il gradino più alto. Ci ho provato, ma più di questo non si poteva fare. Credo che le cronometro siano state l’ago della bilancia di questo Giro. Per quanto mi riguarda in due giornate mi sono mancate le gambe: sul Blockhaus dove ho perso una trentina di secondi di troppo e poi ad Oropa”
Per Vincenzo si tratta del quinto podio consecutivo al Giro d’Italia e del 13esimo nei Grandi Giri. Ad attestare ulteriormente la sua grande prestazione in questa edizione, anche l’attribuzione del Trofeo Bonacossa, premio assegnato da una giuria di giornalisti all’atleta che ha compiuto la più bella impresa del Giro.